30 giugno 2011

Pino Zimba, tamburellista salentino


Il Salento non è solo ed esclusivamente sinonimo di bel mare, belle spiagge e tanto divertimento. Sebbene queste tre voci (in particolar modo le spiagge del salento) siano molto importanti per il turismo locale, non sono le uniche cose che attirano i viaggiatori in quella che un grande compositore come Vinicio Capossela, noto estimatore di questi posti, chiama terra di confine, terra di dove finisce la terra.

L’ospitalità salentina, infatti, è conosciuta nel mondo e questo perché molti sono i salentini che hanno mantenuto alta la bandiera di questa bellissima penisola baciata dal mare. Facendo un elenco dei tanti salentini noti che si dovrebbero omaggiare, sicuramente non si può non cominciare da Pino Zimba, uno dei tamburellisti più bravi che siano mai esistiti venuto a mancare da poco tempo e prematuramente. Il vuoto lasciato da questo grande artista può essere colmato dal ricordo del suo lavoro e della sua produzione. Zimba è stato un vero e proprio cantore di questa terra  e l’ha resa nota a gran parte del pubblico, anche fuori dalla regione, che lo ha sempre seguito con molto interesse, data la bravura e il virtuosismo dello stesso.


Carismatico e per questo molto amato, Pino Zimba è diventato famoso al grande pubblico per la sua partecipazione, da protagonista, in Sangue Vivo, film pluripremiato e molto apprezzato da critici e non solo di Winspeare, regista che ha deciso di fare del Salento la sua fissa dimora, oltre che la location dei suoi film.
Quando Zimba è morto il 14 febbraio 2008, i suoi funerali sono stati molto partecipati e centinaia e centinaia di tamburellisti accorsi da tutto il Salento hanno accompagnato la sua bara rendendogli omaggio a suon di quella pizzica per cui lui è vissuto.

Pino Zimba fu attratto dal tamburello sin da piccolo e ben presto imparò quelli che erano i ritmi e i segreti della pizzica tarantata che poi egli stesso avrebbe rielaborato in uno stile unico che ha caratterizzato tutta la sua produzione. Nel 2002 nacque il suo progetto Zimbaria, messo in piedi per far conoscere la pizzica sia in Italia che all’estero. Ma contemporaneamente al suo amore per la pizzica, in Pino Zimba crebbe anche quello per il cinema, tanto che già molto prima di Sangue Vivo, recitò in un noto film di Nino Manfredi, ossia Pane e Cioccolata.

L’incontro con Winspeare fu successivo: quest’ultimo vide in lui il personaggio perfetto per il suo film, verace al punto giusto e molto virtuoso dal punto di vista musicale. Per questo, già nel 1995, Winspeare fece recitare Zimba in Pizzicata, sua opera prima. Ma è con Sangue  Vivo che si ha la consacrazione del personaggio Pino Zimba, che ne è il protagonista.

Il film, con la colonna sonora curata da un altro gruppo molto bravo di pizzica, ossia Officina Zoè, è stato un successo di critica e pubblico, e grazie a questo l’arte di Zimba è divenuta nota ai più. Il film ha partecipato  a moltissimi festival: Locarno o di San Sebastian, Berlino, Londra, Bellinzona, vincendo ovunque dei premi che onorano il ricordo di Zimba. 

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