I volontari delle organizzazioni di volontariato quali “sentinelle ambientali” è  il sottotitolo del seminario, organizzato dal Centro Servizi al Volontariato  Salento in collaborazione con le associazioni Legambiente ed Emys, intitolato:  Conoscenza e tutela del Salento.
Al convegno interverranno il presidente del  Csv Salento Vincenzo Liaci, il sostituto procuratore presso il Tribunale di  Lecce Elsa Valeria Mignone, la senatrice Maria Rosaria Manieri, il dirigente  dell'Arpa Carlo Balestra, il comandante del corpo di polizia provinciale Elio  Perrone, il comandante del nucleo ecologico provinciale di Lecce Antonio  Morciano e Maurizio Manna, coordinatore provinciale di Legambiente Lecce che  relazionerà su “Territorio e aree protette”.
Sulle ultime vicende che  hanno interessato l'area protetta di Punta Pizzo a Gallipoli, Maurizio Manna,  coordinatore provinciale di Legambiente Lecce osserva: “La regione in  commissione ha approvato le due aree protette di Porto cesareo e Punta pizzo a  Gallipoli poi però c'è stato l'intervento del Tar “che interviene su un punto  delicatissimo, cioè se i privati abbiano o meno i titoli per intervenire alla  Conferenza dei servizi. Noi riteniamo di no e la Regione è della nostra stessa  opinione, altrimenti li avrebbe convocati”. I privati hanno altri strumenti per  intervenire, ci sono appunto i ricorsi di merito. Figuriamoci se si dovessero  convocare tutti quanti i proprietari delle aree in una conferenza di servizi per  un'area protetta. È ovvio che sarebbero contrari all'istituzione dell'area.  Hanno altri strumenti per intervenire, altrimenti non avrebbe senso l'interesse  pubblico e nemmeno la procedura. E d'altronde se il pronunciamento del Tar vale  per Punta Pizzo, dovrebbe valere anche per Porto Selvaggio e per tutte le altre  50 e più aree protette regionali. A questo punto si dovrebbero invalidare tutte  le procedure, il che ovviamente è impossibile”.
“C'è poi una questione di  merito che non può essere sottovalutata - continua - . Questo di istituzione  dell'area protetta a Gallipoli, è un processo legislativo, non un processo  amministrativo. Il Tar dunque, secondo me, non ha titolo ad intervenire. C'è una  legge in itinere, se poi si sbaglia ad applicarla d'accordo, ma attualmente la  regione ha la piena titolarità delle procedure istitutive delle aree protette,  il Tar non può intervenire in questa fase bloccandone l'istituzione. Per questo  riteniamo che la sentenza del Tar sia un flop e comunque siamo convinti che la  Regione andrà avanti con la procedura. La priorità per queste aree è stata  ribadita, d'altronde, più volte, dall'assessore regionale all'ambiente Michele  Losappio”. 
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